Come migliorare una poesia
Il titolo di questa guida potrebbe, forse, far storcere il naso a qualcuno. Qualcun altro potrebbe pensare: "Ma stiamo parlando di una semplice poesia, mica di un romanzo!".
Ecco, l'errore di valutazione che spesso alcune persone fanno, è quello di pensare che una poesia non possa essere corretta, nè migliorata.
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Ecco un piccolo elenco di frasi e pensieri errati e ricorrenti di alcuni aspiranti poeti:
- I romanzi e i racconti si devono sistemare e correggere, le poesie no!
- La poesia è spontanea e viene dal cuore, non si può correggere!
- Migliorare una poesia vuol dire toglierle ciò che l'animo ha scritto di getto.
- L'istinto è fondamentale quando si scrive una poesia. Quindi niente correzioni.
Facciamo ora alcune precisazioni importanti:
- Correggere una poesia vuol dire in primo luogo correggere eventuali errori ortografici e di punteggiatura. Si tratta di un'operazione fondamentale che nulla toglie alla spontaneità e ai pensieri che il poeta ha tirato fuori durante la "prima stesura".
- Migliorare una poesia non significa stravolgerla. Semmai è il contrario! Cambiare qualche parola, la disposizione della punteggiatura o piccole parti è importante per rendere i propri pensieri e concetti ancora più efficaci e di impatto.
- Andare a limare i versi non è sinonimo di perfezionismo maniacale. Si tratta invece di una fase che se portata avanti con criterio, può davvero trasformare una poesia carina in un'ottima e indimenticabile serie di versi!
Alla luce di tutto ciò, il poeta non può limitarsi a scrivere di getto e poi abbandonare la propria opera così come è uscita dalla sua mano. Il lavoro di miglioramento può essere breve o lungo, ma ciò che conta è riuscire a rileggere più volte l'opera e capire dove e come intervenire. Non per stravolgere o snaturale l'opera, ma per permetterle di esprimere al meglio - nella forma e nel ritmo -tutto ciò che volevamo comunicare.