Inversione nella poesia
Capita a tutti di rendersi conto che la poesia che si è scritta non "suona" bene. Una poesia poco musicale e dal ritmo inefficace non è una poesia di impatto.
In questi casi, occorre rileggere l'opera e sistemare qualcosa. I versi e le parole che possono essere modificate (per non parlare della punteggiatura), sono molti. Alcune volte, però, può essere molto utile provare a invertire delle parole.
L'inversione ovviamente non va fatta a caso. Non è una tecnica poetica, nè una figura retorica, solo un modo per sperimentare.
Proviamo a vedere un paio di esempi.
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Il seguente verso:
E sento la calda aria del deserto su di me
Potrebbe essere riscritto così:
E su di me sento l'aria calda del deserto
Cosa è cambiato? Apparentemente poco o nulla. Provate però a leggere ad alta voce le due versioni. Sentite la differenza? Noterete sicuramente
che la seconda versione è più veloce e scorrevole dal punto di vista fonetico.
Se però volevate dare all'opera un tono più lento ed evocativo, allora la prima versione è più adatta.
Questa strofa:
in attesa angosciante
odo l'odore della disfatta
Potrebbe essere cambiata così:
in attesa angosciante
l'odore della disfatta odo.
Anche in questo caso, provate a leggere a voce alta le due versioni. Confrontatele e vi accorgerete che nella seconda versione l'ultimo verso, pur rallentando un po' il ritmo, è più incisivo. Nella prima versione, c'è un effetto fonetico molto sgradevole con le due parole odo-odore vicine (provate a leggerle ad alta voce).
L'inversione di parole e parti della poesia può portare a grandi benefici e migliorare notevolmente la bellezza e il ritmo della poesia. Potete iniziare a sperimentare un'inversione con piccoli esperimenti, per poi passare a inversioni ragionate in base al tipo di parole o alla lunghezza delle stesse. Insomma, potete crearvi uno stile tutto vostro.
Come già detto, le inversioni non vanno fatte a caso ed è sempre opportuno rileggere a voce alta la poesia per verificare l'impatto musicale delle modifiche.
Occorre poi ricordare sempre che ogni modifica deve essere funzionale alle altre scelte stilistiche (rime, tipo di metrica, tipo di poesia, stile dei versi, ecc...)