Ahimè! Ah vita!


Poesia di Walt Whitman (scheda del poeta)

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Testo della poesia:

Ahimè! Ah vita! di queste domande che ricorrono,
degli infiniti cortei di senza fede, di città piene
di sciocchi,
di me stesso che sempre mi rimprovero (perché chi più
sciocco di me, e chi più senza fede?)
di occhi che invano bramano la luce, di meschini scopi,
della battaglia sempre rinnovata,
dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida
camminare a fatica attorno a me,
dei vuoti ed inutili anni degli altri, io con gli altri legato
in tanti nodi,
la domanda, ahimè, la domanda così triste che ricorre –
Che cosa c’è di buono in tutto questo, ahimè, ah vita?

Risposta

Che tu sei qui – che esiste la vita e l’individuo,
che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi
con un tuo verso.

Analisi della poesia

Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright

Questa composizione di Whitman è sublime, perchè è un vero inno alla vita e soprattutto alla poesia.
L'opera inizia con il poeta che si rivolge alla vita elencando tante cose brutte della società, tra cui persone prive di  valori e che compiono azioni meschine. Whitman descrive benissimo tutte queste persone miserabili o sfortunate, a seconda dei casi e termina il tutto con una domanda.

Cosa c'è di buono in tutto questo?

Si tratta di una domanda posta in maniera quasi disperata, come se l'unica risposta possibile, di fronte al disfacimento totale che è ovunque, fosse: nulla.

Invece il poeta risponde a se stesso, dando una risposta spiazzante e allo stesso tempo di una potenza emotiva incredibile.
Ci dice infatti che di buono ci sono proprio la vita e l'individuo.
E continua dicendo che di buono c'è anche il fatto che il potente spettacolo continua. Lo spettacolo della vita va avanti nel suo splendore, anche se noi non lo vediamo a volte e non gli diamo il giusto valore.

Le ultime parole sono meravigliose e ci dicono che questo spettacolo non è una cosa da guardare passivamente, perchè non siamo semplici spettatori. Infatti conclude così:

e tu puoi contribuirvi con un tuo verso.

Questa parte finale è stupenda. Noi possiamo contribuire al cambiamento, allo scorrere degli eventi e al miglioramento di qualsiasi cosa, con un verso. Al di là del significato della parola "verso", nella vita c'è poesia e l'esistenza umana nel suo complesso dipende dalle nostre azioni e da ciò che comunichiamo. Quindi il potente spettacolo di cui parla l'autore è qualcosa che riguarda tutti noi come attori protagonisti e non come semplici comparse.

La poesia della vita va oltre le miserie umane descritte nella prima parte dell'opera. C'è poesia che va oltre il lavoro, il denaro e le incombenze quotidiane. Dobbiamo sempre tenerlo a mente e ritagliarci spazi preziosi in ogni giornata, in cui poter decantare i nostri versi agli altri e "leggere" i loro. Tutta questa poesia vitale è dentro ognuno di noi e dobbiamo essere capaci di tirarla fuori e metterla al servizio del mondo, gli uni con gli altri, esprimendo noi stessi, con il nostro cuore e le nostre azioni.

 

(Leggi la scheda del poeta)

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Articolo pubblicato e online dal 16/08/2013 - Vietata la copia non autorizzata. Info sul copyright