Oscillano le fronde
Poesia di Mario Luzi (scheda del poeta)
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Testo della poesia:
Oscillano le fronde, il cielo invoca
la luna. Un desiderio vivo spira
dall'ombra costellata, l'aria giuoca
sul prato. Quale presenza s'aggira?
Un respiro sensibile fra gli alberi
è passato, una vaga essenza esplosa
volge intorno ai capelli carezzevole,
nel portico una musa riposa.
Ah questa oscura gioia t'è dovuta,
il segreto ti fa più viva, il vento
desto bel rovo sei, sei tu venuta
sull'erba in questo lucido fermento.
Hai varcato la siepe d'avvenire,
sei penetrata qui dove la lucciola
vola rapida a accendersi e sparire,
sfiora i bersò e lascia intatta la tenebra.
Analisi della poesia
Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright
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La poesia può essere collocata nel primo periodo della poetica di Mario Luzi.
Si tratta di una poesia d'amore, perchè è riferita a una donna. Tuttavia, questa donna è inserita nell'opera come una "presenza" più che come persona. Infatti, è annunciata da immagini ed elementi naturali, come il vento. L'intera natura e il relativo paesaggio sono in fermento e in uno stato di attesa importante per un evento misterioso e di grande impatto salvifico.
La donna sembra eterea, incorporea per come è descritta. Il poeta ci parla infatti di un "respiro sensibile tra gli alberi", di "una vaga essenza esplosa". E quando entra in contatto con l'erba annuncia la sua presenza suscitando gioia.
Il finale della poesia ha l'immagine di una felicità futura, perchè inserisce l'immagine della donna in pianta stabile nella vita del poeta. Possiamo inoltre notare un paragone con le lucciole. Esse illuminano il paesaggio, ma solo per poco: l'oscurità torna presto e il loro illuminare è solo fugace, mentre la donna è per sempre nella vita del poeta, a scacciare le ombre in maniera duratura.