L'abbiamo rimpianto a lungo l'infilascarpe
Poesia di Eugenio Montale (scheda del poeta)
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Testo della poesia:
L'abbiamo rimpianto a lungo l'infilascarpe,
il cornetto di latta arrugginito ch'era
sempre con noi. Pareva un'indecenza portare
tra i similori e gli stucchi un tale orrore.
Dev'essere al Danieli che ho scordato
di riporlo in valigia o nel sacchetto.
Hedia la cameriera lo buttò certo
nel Canalazzo. E come avrei potuto
scrivere che cercassero quel pezzaccio di latta?
C'era un prestigio (il nostro) da salvare
e Hedia, la fedele, l'aveva fatto.
Analisi della poesia
Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright
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La genialità di un poeta a volte sta nel riuscire a esprimere concetti profondi attraverso immagini in apparenza banali.
Se leggiamo questa poesia senza riflettere, forse ci può sembrare poco interessante. In fondo, perchè scrivere una poesia incentrata su un infilascarpe? Si tratta poi di un oggetto che ormai in pochi conoscono.
Il grande Montale ha però ben pensato di avvalersi della figura di questo oggetto per mostrarci una grande verità sulla società e sugli uomini.
La poesia ci dice che il poeta ha finito probabilmente per dimenticarlo e perderlo. Si tratta di una perdita dovuta all'inutilizzo e alla poca importanza data all'oggetto? Oppure c'è altro?
La poesia ci dice:
Ecco, la parola "indecenza" ci fornisce un indizio. L'oggetto, ormai arrugginito, è andato in disuso e il suo utilizzo ha finito per diventare oggetto di scherno. Fin qui, in apparenza, nulla di particolarmente profondo nella poesia. Ma è solo un'illusione.
Analizziamo la parte finale:
Questo finale non sembra comunicarci nulla di nuovo. In realtà il termine usato qui è diverso. Prima parlava di indecenza, ora invece di prestigio. La poesia assume quindi un significato profondo. In onore del prestigio e dell'immagine che diamo agli altri, siamo disposti a rinunciare a qualcosa che fa parte di noi. L'immagine dell'infilascarpe è una metafora.
L'intera poesia va quindi riletta per intero, cercando di non soffermarci sul significato letterale. Possiamo sostituire l'infilascarpe con i valori importanti della vita, con dei gesti di altruismo, con l'importanza della libertà di espressione (o in senso più ampio) o con molte altre cose. Ciascuno può attribuire all'oggetto il significato che preferisce.
Ciò che conta è il messaggio che Montale ha voluto lasciarci. I nostri valori, ma anche i piccoli gesti di poco conto che però fanno parte di noi e della nostra essenza, spesso vengono barattati con l'omologazione verso la massa. La dignità di cui parla il poeta non è altro che la necessità di apparire "in regola" nei confronti della società, anche a costo di perdere noi stessi. Naturalmente, occorre fare delle opportune distinzioni. Ci sono comportamenti e situazioni che è opportuno seguire e a cui bisogna adeguarsi, ma non bisognerebbe mai perdere la propria unicità.
Soprattutto, bisogna tenere a mente che la dignità personale non è correre dietro a questa o l'altra moda per sentirsi accettati. La dignità è ben altra cosa ed è collegata alle nostre azioni e al valore della nostra persona.
Infine, una riflessione sul titolo. "L'abbiamo rimpianto a lungo", indica la consapevolezza di aver rinunciato a qualcosa di fondamentale (sempre in senso metaforico), con conseguente rammarico.