La capra
Poesia di Umberto Saba (scheda del poeta)
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Testo della poesia:
Ho parlato a una capra
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d'erba, bagnata
alla pioggia, belava.
Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perchè il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
Analisi della poesia
Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright
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La parte iniziale di questa poesia può apparire priva di alcuna logica, perchè il soggetto dell'opera parla con una capra. La spiegazione ci viene data dalla strofa successiva, dove il poeta ci spiega l'assonanza che vuole comunicare tra l'uomo e l'animale.
Nella capra, infatti, Saba riconosce un aspetto distintivo di ogni essere umano: il dolore. Nell'animale, egli scorge le sofferenze e gli atteggiamenti di ogni uomo quando soffre, perchè la sofferenza è il destino di ogni uomo. Tale legame fondato sul dolore è marcato dagli aggettivi e collegamenti usati (fraterno, bagnata, gemere,ecc...).
Il belato della capra è quindi assimilabile al pianto umano e dunque il poeta, parlando alla capra, si avvicina nell'animo alle sofferenze di tutte le creature viventi. Nell'ultima strofa, egli vede un volto semita nell'animale e la umanizza anche nelle espressioni, giustificando così l'apertura della poesia come un modo per partecipare alla sofferenza comune di tutti gli esseri viventi.