Il primo giorno di scuola
Poesia di Gianni Rodari (scheda del poeta)
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Testo della poesia:
Suona la campanella
scopa scopa la bidella,
viene il bidello ad aprire il portone,
viene il maestro dalla stazione
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto…
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.
Metti la penna nell’astuccio,
l’assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare, lavorare.
Analisi della poesia
Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright
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La poesia non necessita di grandi spiegazioni. L'autore descrive il primo giorno di scuola in maniera molto semplice, ma non si limita a descrivere solo l'ambiente scolastico.
L'inizio della scuola, coincide con la fine delle vacanze e con l'inizio di nuovi ritmi giornalieri. La mamma che sveglia il bambino, il maestro che arriva dalla stazione, i bidelli intenti a preparare la scuola per l'arrivo degli alunni...
I bambini preparano i loro "strumenti di lavoro": le matite da temperare, la carta assorbente (ormai scomparsa da decenni) da mettere nei quaderni e all'epoca indispensabile per la scrittura ad inchiostro con i pennini.
L'autore termina la poesia con una raccomandazione per gli alunni e li esorta a scrivere bene, senza fretta e con precisione. E nell'ultima strofa, si sofferma su parole che riguardano concetti importanti: amore, lottare, lavorare.
Questo finale è importante, perchè probabilmente Gianni Rodari voleva porre l'attenzione sull'importanza di imparare fin da bambini alcuni valori fondamentali. L'amore in tutte le sue forme, il lottare per i diritti e per i propri valori e per ultimo, non di certo per importanza, il lavoro.