La Solitudine
Poesia di Eugenio Montale (scheda del poeta)
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Testo della poesia:
Se mi allontano due giorni
i piccioni che beccano
sul davanzale
entrano in agitazione
secondo i loro obblighi corporativi.
Al mio ritorno l'ordine si rifà
con supplemento di briciole
e disappunto del merlo che fa la spola
tra il venerato dirimpettaio e me.
A così poco è ridotta la mia famiglia.
E c'è chi ne ha una o due, che spreco, ahimè!
Analisi della poesia
Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright
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Il poeta Montale ci parla della solitudine. Questa condizione, che è molto negativa come ci dice la poesia, è mostrata al lettore attraverso la descrizione di ciò che accade sul davanzale della sua abitazione.
I piccioni vanno e vengono in cerca di briciole e sporcano tutto con i loro bisogni. Quando il poeta si assenta per due giorni, ci dice lui stesso, entrano in agitazione perchè non trovano il cibo.
Tutto però si riduce a questo, con l'aggiunta di un merlo a fare avanti e indietro.
Il finale ci spiega tutto il significato:
La solitudine è messa in evidenza da queste scene quotidiane. La sua "famiglia" è ridotta a questo, ci dice. Perchè il condividere le briciole e lo sporco causato dai piccioni è tutto ciò che il poeta ha e che si avvicina di più a una famiglia.
Montale chiude la poesia con una riflessione su quelle persone che di famiglie ne hanno addirittura due, definendolo uno spreco a livello umano ed esistenziale.