Quasi un epigramma
Poesia di Salvatore Quasimodo (scheda del poeta)
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Testo della poesia:
Il contorsionista nel bar, melanconico
e zingaro, si alza di colpo
da un angolo e invita a un rapido
spettacolo. Si toglie la giacca
e nel maglione rosso curva la schiena
a rovescio e afferra come un cane
un fazzoletto sporco
con la bocca. Ripete per due volte
il ponte scamiciato e poi s'inchina
col suo piatto di plastica. Augura
con gli occhi di furetto
un bel colpo alla Sisal e scompare.
La civiltà dell'atomo è al suo vertice.
Analisi della poesia
Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright
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Questa poesia di Quasimodo descrive una scena che avviene in un bar.
C'è un contorsionista - un giocoliere se vogliamo - che intrattiene il pubblico nel bar.
Apparentemente, questa descrizione non lascia nulla al lettore. Ma l'ultimo verso condensa tutto il senso dell'opera, andando a dare valore alle strofe precedenti. Possiamo infatti notare un'evidente critica alla società e alla civiltà in generale, attraverso la metafora del "giocoliere".
"La civiltà dell'atomo è al suo vertice", ci dice Quasimodo alla fine, in una triste riflessione sul mondo.