Il poeta Neruda
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Poeta, scrittore e diplomatico cileno, nase nel 1904 a Parral, in Cile.
La sua prima pubblicazione in versi fu Crepuscolario, a cui seguì un anno dopo Veinte poemas de amor y una canción desesperada, una raccolta di poesie d'amore.
Nel 1925 iniziò a dirigere la rivista "Caballo de bastos" , mentre nel 1927 iniziò la carriere diplomatica, divenendo poi console.
Si sposò nel 1930 con una donna olandese, mentre nel 1933 conobbe Federico Garcia Lorca, mentre era Console a Buenos Aires.
Nel 1930 sposa una olandese a Batavia. Nel 1933 è console a Buenos Aires, dove conosce Federico Garcia Lorca. L'anno successivo è a Madrid dove stringe amicizia con Rafael Alberti. Allo scoppio della Guerra Civile (1936) parteggiò per la Repubblica e viene destituito dall'incarico consolare. Si recò quindi a Parigi. Qui divenneonsole per l'emigrazione dei profughi cileni repubblicani.
La svolta letteraria avvenne nel 1936 quando si trovò immerso nella guerra civile, durante la quale patteggiò per la Repubblica, perdendo così l'incarico di console.
Con l'inizio della guerra civile, la sua divenne una poesia di lotta sociale e di sostegno ai più deboli.
La sua arte però parla anche della natura e successivamente di temi morali e riguardanti l'amore e i sentimenti in generale.
Neruda è particolarmente apprezzato proprio per le poesie d'amore che ha scritto. Egli utilizza parole e concetti semplici, i versi non sono mai criptici e descrive l'amore e i sentimenti sempre in modo giovanile.
Come disse Lorca, i suoi versi sembravano scritti «più che con l'inchiostro, con il sangue», a riprova della passione con cui intingeva ogni sua composizione.
Tra il 1940 e il 1949 divenne console in Messico, fu eletto senatore (1945) e si iscrisse al partito comunista. Viaggiò molto tra Unione Sovietica, Polonia e Ungheria per sottrarsi ai numerosi detrattori a causa delle sue idee politiche .
Viaggiò anche in Italia (prendendo residenza a Capri) e scrisse diverse altre opere tra cui ricordiamo: "Residenza sulla terra"; "I versi del Capitano"; "Cento sonetti d'amore"; "Canto generale"; "Odi elementari"; "Stravagario"; "Le uve e il vento"; il dramma "Splendore e morte di Joaquin Murieta" e il libro di memorie "Confesso che ho vissuto".
Ottenne nel 1971 il premio Nobel per la letteratura. Morì a Santiago nel 1973.
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