Amicizia
Poesia di Vincenzo Cardarelli (scheda del poeta)
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Testo della poesia:
Noi non ci conosciamo. Penso ai giorni
che, perduti nel tempo, c'incontrammo,
alla nostra incresciosa intimità.
Ci siamo sempre lasciati
senza salutarci,
con pentimenti e scuse da lontano.
Ci siam riaspettati al passo,
bestie caute,
cacciatori affinati,
a sostenere faticosamente
la nostra parte di estranei.
Ritrosie disperanti,
pause vertiginose e insormontabili,
dicevan, nelle nostre confidenze,
il contatto evitato e il vano incanto.
Qualcosa ci è sempre rimasto,
amaro vanto,
di non ceduto ai nostri abbandoni,
qualcosa ci è sempre mancato.
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Analisi della poesia
Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright
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Si tratta di una poesia molto particolare. Il titolo può trarre in inganno, dato che il lettore potrebbe pensare che l'opera riguardi un sentimento puro di amicizia tra due persone.
In realtà la poesia è tutta incentrata su una passione mancata, su un rapporto d'amore sempre evitato e tenuto "a distanza".
Questa è una situazione che capita a tante persone. L'amicizia è un bellissimo sentimento che ci permette di offrire e ricevere davvero tanto sul lato umano, ma a volte, quando subentrano altre emozioni, tutto diventa più difficile. A quel punto, se i sentimenti sono ricambiati, occorre fare una scelta.
Cosa fare in questi casi? Naturalmente dipende tutto dalla situazione di ciascuno e da tante altre cose. L'autore qui non ci dice se la "scelta" di restare amici è dovuta a un desiderio di non rovinare un rapporto perfetto o magari al fatto che una delle due persone è impegnata. Non sappiamo nulla su questo, perchè l'autore non vuole soffermarsi su questo aspetto, ma su un altro ben diverso.
Cardarelli si sofferma sulla "doppia faccia" dell'amicizia mantenuta. Da un lato i due sono riusciti a non cedere alla passione e a mantenere un certo controllo. Dall'altro, però, l'autore definisce tutto ciò come un "amaro vanto". Inoltre, hanno dovuto recitare la parte di estranei in più occasioni e hanno avuto spesso un "contatto evitato" che ovviamente non è cosa piacevole.
Emblematico il finale, con l'ultimo verso che recita: "qualcosa ci è sempre mancato".