Il tuono


Poesia di Giovanni Pascoli (scheda del poeta)

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Testo della poesia:

E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d'arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s'udì di madre, e il moto di una culla.

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Analisi della poesia

Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright

La poesia "Il tuono" inizia con la descrizione di uno scenario cupo: la notte nera come il nulla.
La natura si abbatte non tanto sul paesaggio, quanto sull'uomo, impaurendolo e colpendolo violentemente. Il tuono, con tutto ciò che gli fa da contorno, fa paura.

Il suono assordante rimbomba, rimbalza, rotola. Questi tre verbi, scritti volutamente  in successione, descrivono perfettamente il modo in cui il tuono arriva all'orecchio umano. Non si tratta di un suono unico o prolungato, ma di un rombo che fa eco, rimbomba, si espande e poi "prosegue il suo cammino". Subito dopo tace ma "rimareggia infranto", per poi svanire.

La parte finale della poesia ci mostra una scena completamente diversa. Sentiamo infatti la voce di una madre e il moto di una culla.

Perchè questo stacco improvviso? Cosa hanno in comune le due parti, in apparenza opposte?
Il poeta Giovanni Pascoli ha tra le sue tematiche principali quella del nido, inteso come centro della famiglia e degli affetti principali.
Questo nido è un riparo, un posto sicuro dove proteggersi dai mali del mondo. Ecco allora che la prima parte della poesia rappresenta il male che affligge l'uomo. Il tuono che colpisce e spaventa, che incute timore. E poi la notte nera in apertura di poesia, tutto rappresenta il male.

La poesia si basa molto sulle sensazioni uditive, con poche immagini e molti suoni.

In uno scenario così cupo e pericoloso, la casa e gli affetti della famiglia sono l'unico porto sicuro per l'uomo in balia della tragicità del mondo esterno.

 

 

 

(Leggi la scheda del poeta)

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Articolo pubblicato e online dal 02/11/2013 - Vietata la copia non autorizzata. Info sul copyright