Il ramo rubato
Poesia di Pablo Neruda (scheda del poeta)
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Testo della poesia:
Nella notte entreremo
a rubare
un ramo fiorito.
Passeremo il muro,
nelle tenebre del giardino altrui,
due ombre nell'ombra.
Ancora non se n'é andato l'inverno,
e il melo appare
trasformato d'improvviso
in cascata di stelle odorose.
Nella notte entreremo
fino al suo tremulo firmamento,
e le tue piccole mani e le mie
ruberanno le stelle.
E cautamente
nella nostra casa,
nella notte e nell'ombra,
entrerà con i tuoi passi
il silenzioso passo del profumo
e con i piedi stellati
il corpo chiaro della Primavera.
Analisi della poesia
Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright
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Questa bellissima poesia non è facile da commentare, perchè è un concentrato di emozioni.
Racchiude talmente tante immagini così splendiamente collegate tra loro da risultare tanto complessa quanto toccante.
L'opera è incentrata su tre elementi principali: la notte, la coppia, la primavera. La stagione è rappresentata dall'albero, altro elemento dell'opera. Il poeta, nei primi versi, pone l'attenzione del lettore proprio sulla pianta. E lo fa scrivendo di volerne rubare un ramo insieme alla persona che ama.
I due sono descritti come "ombra nell'ombra", quasi a voler sottolineare che nonostante l'oscurità essi sono uniti, insieme nella notte buia.
La terza strofa è molto particolare e si ricollega alla prima. L'albero è un melo e di notte appare trasformato, quasi lucente. Infatti il poeta lo descrive come una cascata di stelle odorose. Ecco quindi un collegamento con la prima strofa: il "furto" a cui accennava il poeta è strettamente collegato alla notte e all'oscurità. L'inverno non è ancora finito e il melo è uno spettacolo lucente della natura che illumina e suscita emozioni.
La quarta strofa descrive ancora meglio questa immagine della pianta e ci offre la metafora con il cielo.
Il melo per il poeta è un autentico firmamento di stelle, tutto da ammirare. Le piccole mani del poeta e della persona amata ruberanno alcune di quelle stelle, nella notte.
L'ultima strofa è un concentrato di immagini ed emozioni. Tornando nella propria casa, porteranno con loro le "stelle rubate", illuminando l'oscurità dell'abitazione. Questo ritorno alla casa è descritto dal poeta focalizzando la scena sulla persona amata, non su sulla coppia. E così Pablo Neruda la osserva camminare e portare luce nella stanza, ma anche l'odore della primavera, dando ad essa corpo e profumo.
Qui possiamo notare l'ammirazione del poeta verso chi ama, perchè questa persona è descritta con i piedi stellati e con il corpo che va a dare sostanza fisica alla primavera.
L'intera poesia, come detto, è un concentrato di emozioni. Possiamo trovarvi anche la descrizione del desiderio di vivere la notte in maniera intensa, così come il mistero della notte stessa. Tutta la magnificenza della pianta e la "magia" che è in grado di creare non può essere sprigionata che di notte, non di giorno.
E poi c'è l'elemento della primavera. La stagione è strettamente collegata alla natura e quindi alla pianta. Ma la primavera è anche il rifiorire della vita, dell'amore e delle emozioni tra gli uomini.
Se mettiamo insieme tutti questi elementi, abbinandoli a tutto ciò che la poesia ci mostra, ecco che possiamo trovare molto di più di una semplice rappresentazione di una bella pianta e di due persone che si amano.
Pablo Neruda con questa poesia ci ha regalato molto di più. Ci ha donato un grande affresco dalle mille sfumature e colori, tutti collegati da un filo conduttore ricco di fascino e mistero: la notte.