Mare
Poesia di Giovanni Pascoli (scheda del poeta)
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Testo della poesia:
M'affaccio alla finestra, e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l'onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l'acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d'argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?
Analisi della poesia
Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright
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Questa poesia di Pascoli ha due temi importanti.
Il primo è quello della natura, nello specifico il mare. E il secondo è il modo che ha il poeta di approcciarsi a tale paesaggio.
Il poeta osserva, affacciato. Già questo ci fornisce un'indicazione importante sul suo stato d'animo.
Affacciandosi alla finestra, osserva il mare con stupore e nella sua bellezza lo apprezza come un fanciullino (tema caro e ricorrente al Pascoli), ma è un gesto fatto a distanza, in lontananza. Tutte le meraviglie della natura in quel paesaggio marittimo le vede e le gode con gli occhi, ma non è lì a contatto con l'acqua. Quindi possiamo ravvisare una situazione di distacco fisico ma anche mentale da ciò che vede, come se non potesse partecipare del tutto a ciò che vede e apprezza.
C'è poi l'immagine del ponte che è certamente una metafora. Il poeta, però, non ci fornisce indicazioni precise e non spiega esattamente a cosa si riferisce. Potrebbe trattarsi di una metafora sullo scopo della vita, oppure sulle strade da percorrere nella vita che non si sa dove conducano.
Probabilmente il ponte descrive una sensazione di ansia da parte del poeta nei confronti di tutto ciò che non è noto e che è ignoto. La vita è infatti fatta anche di cose sconosciute e di strade che si percorrono a volte senza una destinazione ben conosciuta.