Estate


Poesia di Pablo Neruda (scheda del poeta)

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Testo della poesia:

Ardono i seminati,
scricchiola il grano,
insetti azzurri cercano ombra,
toccano il fresco.
E a sera
salgono mille stelle fresche
verso il cielo cupo.
Son lucciole vagabonde.
crepita senza bruciare
la notte dell’estate.

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Analisi della poesia

Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright

La magia della natura.
Ecco qual è il tema di questa splendida poesia.

Nella prima parte, abbiamo la descrizione di ciò che in estate avviene di giorno. Il sole, non indicato in nessun verso ma chiaramente presente, il grano che "scricchiola" nel calore dell'estate e gli insetti in cerca di ombra che trovano e "toccano" il fresco.

Nella seconda parte, lo scenario della poesia si sposta nella sera. Ed entrano in gioco le stelle nel cielo descritto come cupo.
Si tratta di una descrizione apparentemente semplice, ma scritta in maniera meravigliosa. Il cielo si incupisce durante il passaggio lento e graduale dal giorno alla notte e in esso "salgono" le stelle ad attirare lo sguardo.

Proprio le stelle, all'imbrunire, risaltano e il poeta Neruda le esalta in questo verso bellissimo:

Son lucciole vagabonde.

L'immagine delle stelle associate alle lucciole è fantastica. Lucciole vagabonde, le definisce. Corpi cielesti erranti che riempono il cielo, a fare da cornice alla notte in arrivo.
Un'immagine stupenda, splendidamente descritta.
E il finale della poesia è altrettanto splendido:

crepita senza bruciare
la notte dell’estate.

La notte crepita, ci dice l'autore. Il verbo crepitare indica un qualcosa che "scoppietta", che produce scricchiolii. Come le foglie secche o la legna che brucia.
Anche questa immagine è degna di attenzione, perchè ci dice che la notte è viva, in evoluzione, non è statica o immobile.
La natura che si sveglia e crepita nella notte estiva, ma - specifica Neruda - senza bruciare.

Lo splendore di questa poesia sta nell'insieme e merita di essere riletta più volte per apprezzarla appieno.

 

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Articolo pubblicato e online dal 07/08/2020 - Vietata la copia non autorizzata. Info sul copyright