Lavandare


Poesia di Giovanni Pascoli (scheda del poeta)

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Testo della poesia:

Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.

E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:

Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l’aratro in mezzo alla maggese.

Analisi della poesia

Importante: Non copiare questo testo senza citare la fonte! Se vuoi riportarlo altrove, specifica che è stato preso da qui. Non copiare tutta la pagina: cita una parte del testo e inserisci un link di rimando a questa pagina. Violare queste regole potrà portare a conseguenze legali. Info sul copyright

Questa poesia di Pascoli è molto particolare, perchè c'è un simbolismo specifico e perchè ogni strofa è paragonabile a una "fase" specifica.
La prima strofa, che potremmo definire di tipo "visivo" presenta un paesaggio silenzioso, dove nulla accade e nulla si ode. C'è solamente l'immagine di un aratro abbandonato e dimenticato.

La seconda strofa è invece di tipo "sonoro", in quanto descrive solamente suoni e non immagini. Lo sciabordare delle lavandaie intente nel loro lavoro, i tonfi da loro prodotti e le cantilene che accompagnano il tutto interrompono il "silenzio" della prima strofa.

La terza strofa merita un'analisi approfondita. Descrive le condizioni atmosferiche e poi una scena triste che ha per protagonista una donna in attesa. Questa donna è delusa e addolorata per la partenza di un uomo con cui ha vissuto qualcosa di bello. Non ci è dato sapere altro, a parte cosa prova: dopo la partenza dell'uomo, si sente come l'aratro della prima strofa: abbandonata. L'ultima strofa presenta quindi un "collegamento circolare", in quanto si ricollega alla prima, formando una sorta di circolo.

Le prime due strofe, quindi, assumono un significato diverso dopo aver terminato la lettura. Soprattutto la prima, che può apparire statica e di poca importanza (c'è solo l'aratro abbandonato), a una seconda lettura fornisce un'immagine triste e in grado di colpire il lettore. La poesia quindi ha come tema principale quello della solitudine. L'aratro simboleggia la donna, il "lavandare" e i suoni che questa attività produce fanno risaltare ancora di più il vuoto che circonda l'aratro, cioè la persona.

Infine, si può anche dare all'intera scena un significato di amore breve e consumato troppo rapidamente. L'aratro abbandonato, le cantilene e i tonfi spessi come unici suoni e lo scenario di solitudine possono infatti essere letti come la desolazione che rimane dopo un rapporto finito prematuramente e che lascia a chi si sente abbandonato solo tristezza e solitudine.

(Leggi la scheda del poeta)

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Articolo pubblicato e online dal 10/02/2013 - Vietata la copia non autorizzata. Info sul copyright